Come rendere abitabile la soffittaun sottotetto

Si chiama L.R 23/12/2019, la nuova direttiva emanata dalla Regione Veneto che mira a contenere il consumo di suolo e valorizzare il parco edilizio esistente, riservando ai cittadini la possibilità di riconvertire il sottotetto (inteso come volume sovrastante l’ultimo piano) della propria casa, in nuovo spazio abitato.
Dunque la normativa consentirà ai proprietari di recuperare gli spazi esistenti, finora destinati solo a “soffitta” e/o disbrigo, per aggiungere ad esempio una camera da letto, realizzare una zona studio, una mansarda ecc.
Fatte salve le norme attuative, emanate dai singoli comuni di residenza, ecco una breve sintesi dei requisiti per richiedere l’abitabilità dei locali:
- l’altezza media dei locali pari a 2.40m, comunque non inferiore al 1.60m in ogni suo punto.
- l’intervento di recupero dovrà essere finalizzato all’ampliamento dell’immobile, senza modificarne la sagoma esistente e/o aumentare il n° di unità immobiliari. Detto altrimenti, il sottotetto non potrà essere trasformato in un nuovo appartamento.
- nel rispetto del d.lgs 192/2005 (c.d. “ecobonus) si dovranno prevedere adeguate misure di contenimento energetico per la riconversione dei locali, come l’isolamento a cappotto di pareti e copertura o la sostituzione dei serramenti.
- le opere d’intervento sono soggette a segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A.) e comportano la corresponsione di un contributo commisurato agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e al costo di costruzione.
Per rendere abitabile la tua soffitta, dovrai presentare all’ufficio tecnico del tuo Comune una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e pagare «un contributo commisurato agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria ed al costo di costruzione».
Ogni Comune potrà deliberare l’eventuale applicazione di una maggiorazione degli oneri, per un importo che potrà arrivare fino al 20% del contributo di costruzione, «da destinare obbligatoriamente alla realizzazione di interventi di riqualificazione urbana, di arredo urbano e di valorizzazione del patrimonio comunale di edilizia residenziale».